Se avessi un figlio maschio…

bambino_maschietto

Alla prima gravidanza desideravo tanto, ma proprio tanto una figlia femmina. L’idea di un maschietto non mi sfiorava proprio. Alla seconda gravidanza volevo una femminuccia e avevamo già il nome, bellissimo. Alla terza, inaspettata gravidanza, volevo fortissimamente una femminuccia ed è arrivata Violetta. Quando qualcuno ci dice che manca il maschietto risponde tranchant  Emma dicendo che la mamma vuole solo femmine (che è vero, belladellanimamia ma non ho tutto questo potere). Per le femminucce avevamo liste infinite di nomi, per il maschietto nemmeno uno. Per me maschio o femmina non è mai stato uguale, mea culpa, lo confesso. E non credo sia uguale essere madre di un maschio o di una femmina. Per lo meno non lo è per me. E così il nostro assetto è questo, quattro femmine e papone che però è anche GM, che però è anche l’amoremioinfinito. E però chissà perché adesso un po’ di curiosità mi è venuta. (Vabbè me la tengo, eh?!) e allora mi chiedo: cosa mi piacerebbe passare ad un figlio maschio? Pensieri sparsi…

Se avessi un figlio maschio gli insegnerei prima di tutto ad essere gentile.

Se avessi un figlio maschio gli insegnerei a piangere.

Se avessi un figlio maschio gli insegnerei ad entrare in relazione con la parte femminile che ogni uomo ha.

Se avessi un figlio maschio lo inviterei a parlare e raccontare e dire e chiedere.

Se avessi un figlio maschio lo inviterei gentilmente a fare la pipì da seduto.

Gli insegnerei il valore dell’ironia e a non prendersi sempre troppo sul serio.

Se avessi un figlio maschio gli insegnerei molto precocemente a lavarsi la biancheria da solo (o a far funzionare la lavatrice).

Se avessi un figlio maschio vorrei che imparasse a pescare, così potrebbe fare qualcosa e scaricarsi pur non dovendo correre o saltare o menare le mani. (“…e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire”. Battisti)

Se avessi un figlio maschio gli direi di scegliersi una compagna il più possibile diversa da me.

Gli svelerei quanto è bello quando il tuo compagno legge per te.

Se avessi un figlio maschio gli confiderei quanto è sexy un uomo sensibile.

Se avessi un figlio maschio gli direi che non potrà mai neanche immaginare cosa significhi avere una vita dentro di sé, e che quindi, anche solo per questo, deve portare rispetto ad ogni donna: per quello che crea, per come lo crea e per quanto le costa.

Gli direi che se anche non saprà mai cosa significhi sentire una vita dentro di sé, essere lì fuori pronti a ricevere tra le mani questo dono che una donna avrà deciso di fargli, vorrà dire essere uomo.

Se avessi un figlio maschio gli direi che gli uomini più attraenti sono quelli felici e orgogliosi di essere padri.

Se avessi un figlio maschio gli direi quanto le sue spalle, un giorno, sembreranno  grandi e forti a chi cercherà di scalarle per conquistare il cielo.

E gli augurerei di non far mai paura ai propri figli

(“E di quell’altra volta mi ricordo
Che la sorella mia piccola ancora
Per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
Dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l’attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che eri il tu di prima

Camillo Sbarbaro)

Se avessi un figlio maschio lo ripudierei alla prima occasione in cui dovesse farmi sentire una suocera.

Alla fine di questi pensieri capisco che vederlo partire per crearsi un altro nido significherebbe avere paura di perderlo. Una paura che con le mie figlie non ho.

E così alla fine di questo post mi sono sentita una suocera.

12 thoughts on “Se avessi un figlio maschio…

  1. Cara Lunamonda… se avessi un figlio maschio credo (credo) che scopriresti che in fondo non dovresti metterti nessun impegno in testa… che la gentilezza, la compassione, il pianto e la sensibilità ahimè non si insegnano. A fare la pipì da seduto sì :). Scopriresti, ne sono sicurissima, che, semplicemente, non è un maschio ma un essere umano e come tale va trattato. Come del resto, qualsiasi femmina. Così forse (forse) nessuna aspettativa potrà rovinare quello che lui è veramente. E forse (forse) capirà da solo di cosa ha bisogno per essere un “vero uomo” senza sfumature maschiliste ma nemmeno femministe. Firmato, una futura suocera (ma anche no, chi può dirlo?)

    • Purtroppo la società nella quale viviamo è fortemente maschilista e macista e questo macismo miete vittime tra le “femmine” che vengono ridotte al rango di oggetti e i “maschi” che, spesso, sacrificano la loro parte emozionale. Se avessi un figlio maschio mi porrei tanti problemi quanti me ne pongo ora che ho tre femmine, perché per me il “genere” esiste e mi piacerebbe proprio aiutare i miei figli a prendere la ricchezza che il genere sottende. Detto questo, le mie erano riflessioni, partigiane, di una mamma di sole femmine che ha capito che se avesse un maschio, sarebbe per certo una suocera 🙂

  2. Io al mio maschione che ora pesa 10 kg chili e un poco più gli insegnerò a non sentirsi mai in diritto di dire ad una donna “Sii bella e stai zitta” (come il titolo di un bel libro della Marzano). Bella la citazione di Sbarbaro e tutti i tuoi “If”. E se la curiosità c’è già, secondo me vale la pena di fare un 4 tentativo: se è di nuovo femmina rifai il romanzo della Alcott che da ragazza era tra i miei preferiti 😉

  3. Quando aspettavo il nano (di cui non abbiamo voluto sapere il sesso) ero convinta e speravo tanto fosse femmina. Pensavo che avrei avuto molto più da trasmettere e, perché non ammetterlo, che una femminuccia sarebbe stata più intelligente e un giorno, forse, mi avrebbe regalato un nipotino e sarebbe stato diverso che con una nuora.invece ho un maschietto e vedo che a 18 mesi non ha niente di “maschile” o “femminile” , niente che lo renda diverso da me piccola, dalle cuginette o dalle a michette del nido con un carattere simile. È ho capito che le differenze di genere sono una costruzione della società e diventano realtà perché l’educazione, l’esempio e l’ambiente spingono in una certa direzione.
    Cercherò di insegnargli solo il meglio di ciò che comunemente si considera “maschile”.
    È il secondo, forse, ora lo vorrei di nuovo maschietto!

    • L’identità sessuale comincia a definirsi alla scuola materna e se la scuola non lavora bene può essere un delirio di “maschi” e “femmine” l’un contro l’altro armati. Penso che l’identità di genere esista e che possa essere una ricchezza se lasciata libera di manifestarsi senza costruzioni e forzature nel rispetto dell’altro. Per quel che riguarda la mia esperienza con tre bambine che non vengono educate da “principesse” io vedo che c’è una predilezione per certi giochi piuttosto che altri. Ciò non vuol dire che un domani loro non potranno costruire ponti, palazzi o fare il falegname. Ma c’è e lo noto un’attitudine al gioco “femminile”. Il problema è che nella nostra società le differenze di genere sono una condanna per gli uni e per le altre e non c’è alcuna serenità nell’approcciare l’argomento.
      Comunque, complimenti! Io non ho mica resistito: appena mi hanno detto che si vedeva il sesso l’ho voluto sapere subito 🙂

  4. Sì, magari ci sono attitudini o approcci diversi al ragionamento, ma la sensibilità, l’empatia, la dolcezza e la comprensione possoo essere sia maschili che femminili, perchè credo che siano solo parzialmente innati, il più lo fanno educazione ed esempio, nonchè l’ambiente sociale e le vicende della vita!
    Io so già, però, che sarò una pessima suocera, perchè con le donne tendo, anche se non vorrei, ad essere più esigente che con gli uomini. Per questo mi sforzo di non dire mai che un lavoro è da donne o da uomini, che certe faccende domestiche spettano ad uno o all’altro, lascio che il nano scelga il colore con cui vestirsi e do rispostacce a tutte le mamme o altri che mi dicono perchè è a volte è vestito di fucsia se è un maschietto, sgrido mio marito le poche volte che osa dire di “non piagnucolare come una femminuccia”..poi chissà, speriamo serva!

    • Secondo me l’esempio è fondamentale. A casa nostra le bimbe ci facevano notare che il papà faceva cose da “femmina”, tipo cucinare o passare l’aspirapolvere o lavare i piatti. Ormai per loro è normale che in casa tutti facciano tutto. Speriamo se ne ricordino quando si sceglieranno un compagno 😉

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